Cenni storici

Ultima modifica 9 aprile 2024

L’antico nome di questo paese fu “Ripalta sul Trigno” (Ripa alta). 

Foto_storiche

Sicuramente l’abitato assunse tale nome poichè collocato su di un colle all’altezza di m. 436, non lontano dal fiume Trigno. Nell’epoca Angioina (1266-1442) il territorio assunse la denominazione di “Trespaldum“. Rimase disabitato nella prima metà del secolo XV; rifiorì nella seconda metà dello stesso secolo grazie  agli Evoli, signori feudali, i quali chiamarono gli slavi a coltivarne i terreni. Con R. D. 7 ottobre 1903, il Comune fu autorizzato a mutare il proprio nome antico di “Ripalta sul Trigno” in quello attuale di Mafalda,  omaggio alla principessa omonima (secondogenita di Vittorio Emanuele III), nata a Roma il 19 novembre 1902. Il borgo fu feudo della famiglia d’Alitto di origine normanna che iniziò ad emergere nell’età Angioina. Non essendovi un documento che possa attestare l’epoca in cui questa famiglia fu titolare del luogo, si può solo supporre che essa ne fosse signora dalla seconda metà del secolo XIII alla prima metà del secolo successivo, ovvero nell’epoca di Carlo II e di Roberto D’Angiò. Nel 1457 Alfonso I d’Aragona concesse Mafalda in feudo ad Andrea D’Evoli.

All’inizio del secolo XVII Mafalda venne acquistata da Alfonso Piscicelli a cui seguirono i Caracciolo e i Coppola, duchi di Canzano (1670-1700), signori fino all’eliminazione della feudalità. Il paese mostra la sua origine medievale, chiara nei tratti architettonici della chiesa di S. Andrea Apostolo e del Palazzo Juliani.

Per quel che riguarda lo Stemma di Mafalda, lo stesso è stato estratto dall’archivio di Stato di Napoli ed è conforme all’antico sigillo di detto Municipio esistente nel fondo Voci di “Vettovaglie”, Provincia del Molise, anno 1796, fascio 31, fascicolo 169, foglio 74. Ha la blasonatura in oro, la blanda staccata in argento e in nero accompagnata dalle lettere “R””V”, la prima in capo e la seconda in punta, in caratteri lapidari romani maiuscoli in azzurro. Il gonfalone ha il drappo troncato di bianco e di azzurro caricato dell’arma sopra descritta riccamente ornato di fregi d’argento.

 


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